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Class, MilanoFinanza, Gentleman, tour operator e tantissimi direttori di siti internet specializzati in viaggi e turismo nazionali e internazionali hanno partecipato alla conferenza stampa organizzata dalla rivista Spiagge, diretta da Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it) nella sala eventi alla Bit di Milano per conto di Tesori del Salento, una rete di Comuni voluta dai sindaci: Giuseppe Margheriti (Erchie), Antonello Denuzzo (Francavilla Fontana), Toni Matarrelli (Mesagne), Cosimo Ferretti (Oria), Giovanni Allegrini (San Michele Salentino), Edmondo Moscatelli (San Pancrazio Salentino), Silvana Errico (San Vito dei Normanni) e Giovanni Barletta (Villa Castelli) con la cabina di regia tecnico amministrativa dell'arch Giuseppe Muri, funzionario del Comune di Latiano. In conferenza stampa i sindaci di Oria e di San Vito dei Normanni sono stati rappresentati rispettivamente dall'assessore al turismo e cultura Imma Torchiani e dal vicesindaco Antonio Santoro.
Sotto l'unico a accattivante brand “Tesori del Salento” è stato presentato un itinerario ricco ed emozionante, straordinario non solo per monumenti, arte e cultura, ma anche per riti, tradizioni, grandi eventi ed eccellenze enogastronomiche, per offrire una vacanza ricca di emozioni, esperienze indimenticabili.
Ma facciamo insieme un viaggio alla scoperta dei Tesori del Salento:
ERCHIE E IL SANTUARIO DI SANTA LUCIA
CON L'ACQUA MIRACOLOSA
Dice il sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti: La nostra città punta sul turismo religioso grazie alla presenza di una grande Santa, Santa Lucia. Abbiamo un Santuario da dove sgorga acqua ritenuta miracolosa. Moltissimi fedeli vengono costantemente in pellegrinaggio e, servendosi dei cosiddetti milicchi, piccoli recipienti di terracotta, prendono l'acqua sorgiva che sgorga dalle rocce e si bagnano gli occhi.
Abbiamo registrato diversi casi di miracoli. Il più recente è quello di una ragazza alla quale non era stata data alcuna speranza di recuperare un occhio. Doveva sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. Prima di presentarsi in ospedale, è venuta a Erchie e si è bagnata l'occhio con l'acqua benedetta. Quando è andata dal medico che la doveva operare, questi ha detto che sembrava come se l'intervento fosse avvenuto. In pratica era guarita.
La nostra città quindi punta molto sul turismo religioso. E' gemellata con Venezia e con Siracusa e sta costruendo la rete delle Città luciane alla quale hanno aderito già sette città d'Italia.
La Santa, che noi definiamo la regina di Erchie, viene festeggiata con una grande Festa il secondo giovedì dopo Pasqua.
Ma prima c'è un'altra grande festa molto sentita: la Festa di San Giuseppe che chiude la lunga scia delle feste del fuoco in Puglia, le quali iniziano il 29 novembre con la Focara di Sant'Andrea a Presicce e finiscono proprio con la nostra festa di San Giuseppe. Viene costruito un grande falò con i rami secchi dell'ulivo, che viene bruciato davanti al Santo in processione. Tutto questo annuncia l'arrivo della Primavera.
Il giorno dopo per le vie del paese, vengono allestite le Mattre di San Giuseppe, una tradizione che custodiamo da oltre tre secoli, da quando davanti al Palazzo Laviano, costruito dall'architetto Milizia, vennero offerte per la prima volta le pietanze della Mattra ai poveri. Si tratta di piatti della cucina povera, ma molto gustosi come il baccalà, le cipolline selvatiche, il pesce azzurrro… Oggi il 19 marzo arrivano a Erchie persone da ogni parte del Salento e d'Italia per condividere con noi questa bellissima festa e gustare i cibi delle Mattre di San Giuseppe.
Vengono regalati, in segno di buona fortuna, gli uccelletti di pane, che i contadini sbriciolavano nei quattro punti cardinali per allontanare il mal tempo e le bufere.
La nostra cittadina è ricca di tradizioni autentiche e saprà bene accogliervi”.
FRANCAVILLA FONTANA AL CENTRO DEL SALENTO
La nostra città è al centro del Salento, perfettamente equidistante da Lecce, Brindisi e Taranto, può vantarsi di avere la cupola più alta del Salento che sormonta la Basilica pontificia del Santissimo Rosario affacciata sulla piazza principale. Qui potrete ammirare straordinari altari barocchi ispirati al barocco romano. Poco distante si trova la chiesa dei Padri Liguorini, che, realizzata in tempi a noi recenti, è interamente decorata in foglie oro. Passeggiando per le vie del borgo incontrerete le botteghe artigiane dei cartapestai. Straordinario è Castello Imperiali, tra le dimore storiche più grandi del Sud Italia, che risale al XV secolo. Oggi il Castello che, custodisce un prezioso fonte battesimale nel suo atrio, è sede di rappresentanza del Comune e viene utilizzato per i grandi eventi.
Francavilla Fontana è famosa per i Riti della Settimana Santa: il Giovedì Santo ci si imbatte, per le vie, nei Pappamusci, devoti incappucciati che in coppia e camminando molto lentamente a piedi scalzi, visitano le chiese di Francavilla dove sono stati allestiti i Sepolcri. Molto intensa e suggestiva la Processione del Venerdì Santo, quando molti penitenti, vestiti di rosso e incappucciati, trascinano sulle spalle e per tutta la processione una croce pesantissima, costruita grossolanamente con le travi e pali della luce, tanto che in dialetto la croce viene chiamata liu TRAU. Tutto questo rende i nostri Riti veramente un Unicum nel panorama italiano.
Ma nella nostra cittadina c'è anche tanto divertimento. Ormai è sempre più apprezzata la rassegna jazz Francavilla è jazz, che, nata in sordina, ha riscosso sempre più consensi richiamando appassionati e cultori da ogni parte d'Italia. Essa si svolge in settembre a ridosso della nostra Festa patronale in onore della Madonna della Fontana.
Francavilla è anche la Città della Musica: dove ci sono bande di tradizione. Noi francavillesi le distinguiamo in Banda grande, diretta da oltre 30 anni dallo stesso maestro, e in Banda piccola.
Fa anche piacere notare come la stagione di prosa del nostro teatro che ha una capienza di 500 posti, sia sempre seguitissima facendo registrare a ogni sera il sold out tra biglietteria e abbonamenti. Tutto questo fa parte del clima di fermento culturale che si respira nella nostra cittadina.
Grande successo riscuote anche la rassegna della Musica da camera.
Infine per per le vie della nostra cittadina si può sentire il profumo delle mandorle e dello zucchero con cui vengono realizzati, artigianalmente, i confetti ricci, che sono veri e propri richiami d'amore e di corteggiamento. Il giovedì prima del giovedì grasso le donne regalano i confetti ricci agli uomini che amano i confetti. E i giovedì grasso gli uomini devono ricambiare il dono con i confetti ricci. A questi si aggiungono le cupete (i torroni di mandorle e zucchero che i nostri bravi artigiani riescono a farli anche nella versione morbida), i mustazzoli (dolci di nocciole tritate e cannella ricoperta di cioccolato). Infine è nato da poco il panettone farcito con i confetti ricci. Una vera bontà. Noi abbiamo lanciato una sfida: portiamo il panettone di Francavilla nella patria del panettone per eccellenza: Milano.
LATIANO LA CITTA' DEI MUSEI
Dice il sindaco di Latiano, Cosimo Maiorano: “La nostra città è la Città dei Musei per eccellenza. Pur essendo un paesino di soli 14mila abitanti, vanta un Polo Museale con ben cinque musei: il Museo delle Arti e tradizioni popolari, dove sono stati ricreati ambienti della civiltà contadina: dalle abitazioni alle botteghe artigiane. Vi è il Museo della Ceramica, Il Museo del Sottosuolo, dedicato a Parenzan. Unico in Italia è il Museo della Farmacia… Vicino alla nostra Chiesa Madre si può ammirare il Museo della Fondazione Petrosillo Ribezzi, che custodisce reperti archeologici di grande bellezza, ma permette anche di fare un excursus nella moda e nei costumi dei secoli scorsi.
Condividiamo con la vicina Mesagne il famosissimo parco archeologico di Muro Tenente dove si possono ammirare le vestigia dell'antica città messapica, attraversata dalla via Appia, dichiarata nel luglio scorso, Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco. Si tratta del 60mo sito italiano.
Latiano è anche famosa per aver dato i natali al beato Bartolo Longo il fondatore del Santuario di Pompei, una delle mete mariane più importanti d'Italia per non dire del mondo. Il beato non si limitò solo a realizzare la Nuova Pompei, ma strappò da un destino crudele di delinquenza e miseria, centinaia di figli e figlie di detenuti, avviandoli al lavoro e allo studio.
Organizziamo una pluralità di eventi durante tutta l'estate. Ma, sicuramente il periodo più bello per venire a Latiano è durante la Fera di Ottobre, che, fondata nel 1866, è divenuta Fiera di rilevanza regionale. Inizialmente si organizzavano solo due, tre giornate. Oggi la fiera si protrae per un periodo abbastanza lungo: 12 giorni tra convegni, dibattiti, manifestazioni culturali e musicali che culminano la prima domenica di ottobre con la sagra de li stacchiodd, le orecchiette, organizzata dalla nostra Pro Loco da ben 46 anni. Si tratta di una Sagra molto particolare perché si svolge nella centralissima piazza Umberto I. A pranzo vengono serviti piatti di stacchiodd con la braciola. Si crea un bellissimo momento conviviale, dove tantissimi latianesi, ma soprattutto tantissime persone provenienti dai paesi limitrofi, condividono piatti tipici della nostra terra in un clima di grande socialità e grande condivisione.
Latiano infine è famosa per la sua pasta reale autentica divenuta De.co. (di denominazione comunale). Si tratta di dolcetti di pasta di mandorla, dai delicati colori pastello, ai quali le massaie danno le forme più disparate: fiori, frutta, ortaggi….
Noi andremo a farla degustare alla Borsa internazionale del turismo di Milano assieme agli ottimi vini dell'Azienda Tenute Bellamarina.
Latiano vi aspetta per non lasciarvi andare più via.
MESAGNE BAROCCA E MESSAPICA
TREMILA ANNI DI STORIA
Dice il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli: “Mesagne ha tremila anni di storia. Abitata sin dall'età preistorica, è stata culla della civiltà messapica. Condivide con Latiano il sito archeologico di Muro Tenente, dove si possono ammirare le mura di cinta e i tracciati delle case abitate dagli antichi Messapi, gli abitanti della Terra in mezzo ai Due Mari, come li definiva lo storico Erodoto. Il sito è attraversato dalla via Appia, dichiarata patrimonio dell'Umanità Unesco, un riconoscimento che ha acceso i riflettori sulla nostra cittadina che sta investendo tanto sui progetti culturali.
I reperti più significativi lasciati a noi dai Messapi, amanti dell'arte greca sono conservati nel Museo Mater all'interno dello spendido castello di Mesagne, dove è possibile ammirare i giocattolini messapici, ritrovati nelle tombe dei bambini (il cavalluccio di terracotta è il simbolo del Museo stesso), ma anche vasi, corone d'alloro in oro e il boccale-pantera simbolo del Dio Dioniso.
Grazie al progetto Touch the History il Museo è fruibile anche dalle persone non vedenti. Con l'aiuto di esperti maestri artigiani, abbiamo riprodotto i vasi più significativi. Così anche i non vedenti li possono toccare e scoprire come sono fatti. Inutile dire che tutti i visitatori, in particolar modo i bambini, amano toccare i vasi.
Tutta la città, grazie ad iscrizioni in braille sui pannelli davanti ai monumenti principali, è fruibile dalle persone diversamente abili.
Una grande pista ciclabile collegherà il centro storico al sito archeologico di Muro Tenente grazie ad un progetto che ci è stato finanziato direttamente dal Ministero della Cultura.
Mesagne, dopo Lecce e Galatina, vanta anche la maggiore concentrazione di chiese barocche che si affacciano lungo le vie del centro storico.
Negli anni abbiamo investito tanto sulla cultura e sugli eventi. Hanno riscosso uno straordinario successo le mostre dedicate a “Caravaggio e il suo tempo” e a “7 Secoli di Arte Italiana”, che, inaugurata in occasione del G7, ha ospitato quadri di Artemisia Gentileschi, Tiziano, Leonardo da Vinci.... Continueremo ad investire in questi eventi di altissimo livello. Mesagne è divenuta una cittadina dove è piacevole vivere e soggiornare. Lo attesta l'aumento delle presenza turistiche che hanno determinato, di pari passo, l'aumento, sia in quantità che in qualità, delle attività dedicate alla ristorazione e alla ricettività che si distinguono per l'alto livello dei servizi offerti.
ORIA, LA PORTA DEL SALENTO
E IL TARALLINO PIU' ANTICO DI PUGLIA
Dice l'assessore al turismo e alla cultura, Imma Torchiani: “Ai confini con le murge, Oria può essere definita la Porta del Salento. In ogni suo angolo esprime una grande ricchezza architettonica, artistica e culturale, grazie alla sua storia millenaria, che affonda le radici sin dall'età messapica. E' core zone lungo la Via Appia dichiarata di recente Patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco. E sul suo meraviglioso centro storico sventola la Bandiera Arancione, il più alto riconoscimento conferito ai Borghi, dal Touring Club.
In tutta la città possono essere ammirati siti archeologici dove è possibile comprendere come scorreva la vita quotidiana dei Messapi. In particolare da non perdere una visita al MAM, Museo dei Messapi, custodito nel settecentesco Palazzo Martini, dieci sale dove è possibile fare una full immersion e ammirare i reperti archeologici rinvenuti in numerose campagne di scavo: in particolare quelle sul Monte Papalucio, nei cui santuari si celebravano culti dedicati alla De Madre e al rito della rinascita di Demetra e Persefone.
Nel centro storico possiamo ammirare il quatiere ebraico, culla della cultura ebraica grazie a sapienti e influenti comunità che diedero i natali a colui che viene considerato il padre fondatore della moderna Scienza farmaceutica Shabataj Donnolo, al quale è intestato anche uno dei due ospedali di Tel Aviv.
Oria, con il suo imponente castello svevo, è molto legata anche alla grande figura di Federico II, lo Stupor Mundi, che sembra abbia soggiornato nella cittadina, prima di sposarsi con Jolanda di Brienne nel Duomo di Brindisi, nel 1225. In suo onore, sin dal 1967 viene celebrato il Palio dei Rioni: le prime due settimane di agosto cortei storici con musici, giullari, sbandieratori, eventi enogastronomici ispirati alla cucina medioevale… animano le vie del borgo sino a culminare nel Palio dei Rioni durante il quale i quattro Rioni si sfidano in giochi medioevali.
Sede arcivescovile, Oria è profondamente cristiana. La Domenica delle Palme viene messa in scena la Passione di Cristo che richiama visitatori da tutta la Puglia e anche dal resto d'Italia.
Oria ha anche un posto speciale Archeologia del gusto: nel santuario dedicato a Demetra e Persefone di Monte Papalucio è stato ritrovato il tarallino più antico dell'area Mediterranea. Il tarallino è il simbolo della Puglia.
Infine Oria ha dato i natali a Vincenzo Corrado, lo chef che venne notato dal principe Michele Imperiali di Francavilla Fontana che lo portò a Napoli nel Palazzo di Cellammare. Il cuoco venne subito richiesto dalla Reggia di Caserta e di Versailles, lavorando presso le corti nobiliari dei principi. Di lui si dice che portò la cucina povera e gustosa sulle tavole dei ricchi, teorizzando il valore del Chilometro Zero. Viene considerato il padre fondatore della Dieta Mediterranea riconosciuta patrimonio mondiale dell'Umanità Unesco. Corrado scrisse I”l cuoco galante” e “La cucina pitagorica”. Visse 100 anni (tra il 1736 e il 1836) e viene considerato pioniere anche nell'invenzione delle portate, nella presentazione - spettacolarizzazione dei piatti e della gerarchia in cucina.
Andando in giro per il centro storico, consigliamo una sosta golosa alla scoperta della scarpetta, un dolce di pan di spagna a forma di disco, glassato di zucchero che sembra sia nato dei Conventi delle suore benedettine: un angolo di indimenticabile dolcezza che fanno di Oria una città ricca di storia, arte, cultura e prelibatezze enogastronomiche”.
www.comune.oria.br.it
SAN MICHELE SALENTINO LA CITTA' DEL TURISMO LENTO
PER RISCOPRIRE AUTENTICITA' CON GLI ABITANTI DEL BORGO
Dice il sindaco San Michele Salentino: E' con gioia che vi diamo il benvenuto a San Michele Salentino. Un gioiello nel cuore dell'Alto Salento, nella sua parte più settentrionale, prossima alla Valle d'Itria e situata tra i due mari, Adriatico e Ionio.
Siamo “l'Altro Salento” dove tradizione, memorie e umanesimo della pietra si fondono per regalarvi esperienze memorabili e uniche. Un altro Salento perché capace di offrirvi una dimensione del viaggio legata a un turismo lento e sostenibile. Ci sarà una ragione se nelle nostre strade non c'è nemmeno un semaforo.
Da noi potrai trovare la Puglia autentica con prodotti turistici su misura, per esperienze intime e corali, ma anche spirituali, in ogni stagione, grazie al clima favorevole e a un'agenda ricca di appuntamenti significativi. Puntiamo ad avere il turista non comsumatore, ma consumATTORE, vale a dire il turista che si immerge nella vita del borgo, apprezzando i suoi ritmi lenti e la cordialità della gente del posto.
Siamo la meta ideale per il viaggiatore che ama la lentezza e cerca ristoro in contesti naturalistici. Un ristoro che diventa un'esperienza sensoriale a tavola, grazie a un agrifood eccellente e a un artigianato di qualità.
I nostri prodotti di eccellenza sono il Fico mandorlato e Lu Gnummariedd. Per gli amanti della birra, c'è l'Oktober Fesct, non è un errore ma una declinazione tutta nostra di un evento europeo, dove la valorizzazione dei prodotti locali si unisce alla passione per la birra.
Imperdibile una visita a Borgo Ajeni, un centro dall'animo bucolico, dove sono ancora visibili gli spazi naturali di una Puglia dimenticata. Siamo il paese più giovane della provincia di Brindisi, con i suoi 97 anni di storia, dove i muri parlano grazie all'iniziativa dell'associazione 'Attacco Poetico'.
Siamo anche l'unico paese ad avere una ricca pinacoteca dedicata all'arte contemporanea: La Pinacoteca Salvatore Cavallo, inserita nel volume “La Puglia e i suoi musei, Un viaggio sentimentale” dalla Presidenza del Consiglio della Regione Puglia. Vi si possono ammirare ben 260 opere (sculture, dipinti e opere grafiche) firmate dai più celebri artisti di fama internazionale e donati da Salvatore Cavallo alla sua cittadina.
Se poi avete necessità di acquistare un'auto d'occasione, potrete scegliere tra le decine di autosaloni presenti in paese. San Michele Salentino vanta il più alto rapporto concessionari-abitanti d'Europa. Che aspettate? Iniziate a scoprire le meraviglie del nostro territorio, ad assaporare le nostre tradizioni e a lasciarvi conquistare dall'ospitalità della nostra gente.
SAN PANCRAZIO SALENTINO
UN BORGO AUTENTICO ABITATO DAI MESSAPI
Anche se è un piccolo paese, San Pancrazio Salentino vanta una storia millenaria.
Abitato sin dall'VIII sec. a.C. dai Messapi, si possono ammirare tracce di un importante centro messapico, a circa 1,5 km a Est dell'attuale centro abitato, in località Li Castieddhi, dove è stata messa in luce la zona periferica di un vasto insediamento, collocato in posizione strategica al crocevia delle importanti province di Brindisi, Lecce e Taranto e a poca distanza dalla costa ionica.
Gli scavi sistematici hanno messo in luce una grande arteria stradale ai lati della quale si sviluppano ambienti a carattere abitativo e artigianale di lavorazione dell'argilla e dei metalli; sull'arteria stradale una grande porta monumentale dava accesso all'antica città.
La nostra Amministrazione Comunale per rendere viva la grande storia dei Messapi ha reso fruibile il Parco Archeologico mediante una ricostruzione virtuale dell'antico centro messapico fruibile attraverso un set olografico incentrato sulla narrazione, da parte di un avatar virtuale/attore, e attraverso visori di Virtual Reality grazie ai quali famiglie, turisti e scolaresche visitano la città antica e scoprono la vita quotidiana dei Messapi.
Con la conquista romana del Salento il sito messapico fu completamente abbandonato e solo nel Medioevo ritroviamo le tracce di frequentazione antropica nella parte occidentale del territorio comunale, dove la vita rinacque attraverso la nascita di insediamenti rupestri a carattere abitativo e grotte cultuali.
Intorno all'XI sec. d.C. la popolazione si coagulò attorno a una piccola chiesa dedicata a San Pancrazio Martire, dedicata poi a Sant'Antonio da Padova quando fu costruita la nuova chiesa Matrice dei SS. San Pancrazio e San Francesco d'Assisi.
Nella piccola chiesa si può oggi ancora ammirare il famoso affresco del CRIA, che racconta una pagina molto drammatica della nostra Storia: la notte del 1° Gennaio 1547 la nostra cittadina venne attaccata dai turchi, guidati da un traditore, Cria originario di Avetrana. Uccisero donne e bambini e fecero schiavi gli uomini che vennero deportati in Turchia; tra le scene è riconoscibile Cria che, catturato, fu ucciso dagli abitanti superstiti di San Pancrazio.
Nonostante questo dramma, per la dolcezza dei vigneti, per gli ulivi e la fertilità della terra, gli abitanti aumentavano sempre più di numero, tanto che sul finire dell'800 fu necessario costruire una Chiesa più grande, l'attuale Chiesa Madre, dedicata a San Pancrazio e a San Francesco d'Assisi. Accanto alla piccola chiesa, che venne dedicata a Sant'Antonio di Padova, sorse la residenza estiva dei vescovi di Oria.
La nostra città è conosciuta in tutto il mondo perché i suoi vigneti ricadono nella DOC Salice Salentino. In particolare la Cantina Cooperativa San Pancrazio Salentino li esporta in tutto il mondo lavorando i vitigni autoctoni del Salento: il Negroamaro e il Primitivo assieme alla Malvasia nera di Lecce. Si produce anche eccellente olio extravergine di oliva.
TANTO DIVERTIMENTO
Ma gli appassionati di musica pop (e non solo) conoscono benissimo San Pancrazio Salentino per il Forum Eventi, una grande struttura, dove ogni anno si organizzano grandi concerti con le stelle del firmamento musicale italiano e internazionale.
Sarà bellissimo poi, vivere con noi, la Festa in onore del nostro Santo Protettore, San Pancrazio, il 12 maggio, con bande, luminarie e fuochi d'artificio. Siamo intenzionati a ripristinare il 17 gennaio di ogni anno, la Festa in onore di Sant'Antonio Abate realizzando in suo onore una grande focara con i tralci della vite, appena potata e la Festa in onore di San Francesco, il 4 ottobre, quando si festeggia la fine della vendemmia e l'inizio dei lavori invernali.
SAN VITO DEI NORMANNI, LA CITTA' DELLA PIZZICA E DELL'INCLUSIONE
Dice il vicesindaco Antonio Santoro: “La nostra cittadina, vicinissima all'Aeroporto di Brindisi, è famosa per tanti motivi. Viene conosciuta in tutto il mondo come la città della Pizzica di San Vito, cantata anche da Elodie nella Notte della Taranta 2023, la Musica da Barberia e il complesso rupestre di San Biagio, attraversato dalla via Traiana, riconosciuta con la Via Appia, Patrimonio dell'Umanità Unesco”.
“La chiesa rupestre, interamente affrescata con le immagini dei Santi Orientali, riporta una scena che gli storici dell'arte definiscono unica al mondo, perché tratta dai Vangeli Apocrifi: la fuga in Egitto di Maria e Giuseppe, guidati da San Giovanni. Sorge in un complesso monastico, ricavato da una parete rocciosa lungo il Canale Reale, che venne abitato dai monaci bizantini tra il XII e il XV secolo. Tutta questa ricchezza ci permette di puntare sul turismo lento e dei Cammini lungo il tracciato della Via Appia”.
“Bellissimo è poi il centro storico, dominato dal castello di origine normanna, Dentice di Frasso, uno dei pochi manieri ancora abitato e utilizzato per esclusivi eventi”.
“La nostra città offre anche tantissimo divertimento: ogni anno, a fine luglio, celebriamo il Festival “Musica nei Saloni” per mantenere viva la tradizione della Musica da barberia, quando erano proprio i barbieri che venivano chiamati, con i loro mandolini, a rallegrare matrimoni ed eventi. Nel recupero delle tradizioni storico musicali, con il Festival abbiamo fatto in modo che i concerti si svolgessero nelle barberie del paese: una di esse è stata restaurata e viene utilizzata esclusivamente come salone da concerto.
La nostra cittadina è poi finita sotto i riflettori della stampa internazionale per le sue eccellenze enogastronomiche. Il noto pastificio Ligorio esporta pasta fresca in tutto il mondo, mentre il caseificio Lanzillotti, con i suoi prodotti caseari, è divenuto presidio slow food. Attrae tantissimi viaggiatori il ristorante sociale XFood, che, nato da un progetto di inclusione, vede al lavoro giovani diversamente abili. Ha ottenuto anche un'onorificenza da parte del Presidente della Repubblica la pasticceria Virgola, anch'essa gestita da persone diversamente abili, con alla guida il famoso pastrychef, Nicola Di Lena, che, dopo aver girato tutto il mondo, ha deciso di vivere e lavorare da noi. Infine, la nostra cittadina ha anche ospitato Identità Golose, ideata da Paolo Marchi, che l'ha scelta per i suoi progetti di inclusione.
Ogni anno festeggiamo il nostro Santo Protettore San Vito, con una grande festa civile la seconda settimana di luglio, con bande luminarie e fuochi d'artificio. San Vito dei Normanni vi resterà nel cuore”.
VILLA CASTELLI, LA FESTA GRANDE
E IL TURISMO ENOGASTRONOMICO
Sta per spegnere il suo primo secolo di storia, il Comune di Villa Castelli, che pur essendo così giovane ha tante ricchezze storico artistiche ed enogastronomiche da offrire ai viaggiatori.
Dice il sindaco Giovanni Barletta: “Villa Castelli si caratterizza per la sua stupenda gravina, incastonata nel cuore del centro abitato. Divenuta Parco naturale di interesse regionale, essa custodisce specie mediterranee rare e di incomparabile bellezza. Anche la sede del nostro Comune è un bene storico: si tratta del Palazzo ducale, utilizzato come casina da caccia dai principi Carissimo. Al piano terra è possibile visitare il Museo archeologico comunale, dove sono custoditi i corredi funerari rinvenuti nella necropoli sito archeologico di Pezza Petrosa, lungo la via per Grottaglie. Si pensa che il sito, abitato tra il IV e il I secolo avanti Cristo, sia stato fondato da una colonia di Spartani come la vicina Taranto. Fa quindi parte della Magna Grecia.
Bellissime e dolcissime sono le campagne che circondano Villa Castelli. Da non perdere una visita alla località Antoglia per vedere le sorgenti del Canale Reale, descritto sia da Plinio il Vecchio che dal famoso geografo greco, Strabone tanto che la sua sorgente viene indicata anche con il nome di Fonte di Strabone. Canale Reale attraversa la provincia di Brindisi per ben 48 chilometri prima di sfociare nel Parco di Torre Guaceto, sul mar Adriatico.
L'ENOGASTRONOMIA, OLIO VINO E PASTA REALE
Ma la nostra cittadina vi sorprenderà anche per la buona tavola, che è la massima espressione della Dieta Mediterranea: qui sono attive importanti aziende come “Tratturi Reali” e “Schiena Vini” che producono vini ormai esportati e apprezzati in tutto il mondo. Villa Castelli primeggia anche nella produzione di olio extravergine di oliva grazie ad aziende che hanno fatto della tecnologia il loro fiore all'occhiello come Cassese (citare qualche altra azienda), Donato Gallone e Rocco Ligorio.
Altra prelibatezza da non perdere sono i dolcetti di pasta reale, che, realizzati con mandorle e zucchero, richiamano viaggiatori curiosi e golosi da tutte le parti d'Italia e del mondo.
DIVERTIMENTO E FESTE DI TRADIZIONE
Fare una vacanza a Villa Castelli significa scoprire i sapori autentici, ma anche divertirsi. Ci teniamo molto alla Festa Grande, la Festa di tradizione in onore del Sacro Cuore di Gesù e la Vergine Santissima della Fontana, che viene celebrata tra il primo a il 3 ottobre. La Festa che vede il centro storico addobbato con sontuose luminarie si conclude con un grande concerto a cura di un cantante famoso. Lo scorso anno abbiamo ospitato i The Colors, riuscendo ad ingaggiarli prima ancora che diventassero famosissimi. E' stato un grande successo. E ogni anno la nostra Amministrazione comunale, che ho l'onore di presiedere, fa di tutto per superarsi e fare di Villa Castelli una città bellissima”
Vi accoglieremo a braccia aperte per farvi divertire ed emozionare”.